“Non si può uccidere il futuro!” di Gina Basso e Riccardo Medici Ed. Loescher, Torinio – 2006
L’adolescenza di Graziella comincia con alcune raffiche di mitraglietta che le uccidono, proprio sotto casa, il nonno e lo zio. E’ l’ultimo atto di una faida che contrappone due famiglie in un incantevole paesino affacciato sul mare. Tutti, a partire dagli stessi genitori della ragazza, sembrano rassegnati ad una amara realtà dove droga e violenza non offrono speranza di un futuro migliore. Graziella però non vuole che la sua vita sia dominata dall’odio: in questo trova un inaspettato compagno di cammino proprio in Roberto, l’unico fra i compagni di classe che sa dimostrale una solidarietà sentita e profonda, tanto più preziosa in quanto lui appartiene alla famiglia rivale. L’amicizia fra i due si trasforma col passare dei mesi in amore ma, come in “Giulietta e Romeo”, i parenti faranno di tutto per ostacolare il rapporto fra i due. I genitori di Graziella arrivano a picchiarla per impedirle di vedere l’amico. Roberto si droga, è spacciatore lui stesso, e viene spinto dallo zio a far drogare anche Graziella. Il giovane si ribella e fugge dal paese. Roberto sa troppe cose e potrebbe decidere di raccontarle alla polizia: per questo Graziella viene ricattata, nella speranza di garantirsi tramite lei il silenzio dell’amico. Ma al calvario della ragazza sembra non esserci fine: sarà violentata e rimarrà incinta del capo della famiglia di Roberto. I due ragazzi riusciranno alla fine a prevalere sui tanti personaggi negativi che li circondano, e a dimostrare che non si può uccidere il futuro. La rappresentazione della realtà nel racconto è a volte cruda, ma il messaggio di onestà, speranza e riconciliazione che si vuole fornire viene presentato in modo non manipolatorio, così da convincere i giovani lettori che in ciascuno di loro c’è effettivamente la capacità di migliorare la realtà che li circonda.
Lettura consigliata ai ragazzi delle classi II e III della scuola secondaria di primo grado
Disponibile nelle librerie scolastiche (pp. 238 – Euro 10,90 – cod. ISBN 978-88-8244-003-9)
———
Una recensione a “Non si può uccidere il futuro” scritta dalla nota giornalista Annarita Incerti, Caporedattrice AGI.
“Dal coraggio di parlare al coraggio di tornare: e’ il senso della nuova lotta alla mafia che nasce dalle rinnovate coscienze e dai cuori dei piu’ giovani e che Gina Basso racconta nella sua ultima fatica letteraria “Non si puo’ uccidere il futuro” (Loescher Editore). Se Vincenzino , ragazzo calabrese protagonista de “il Coraggio …di parlare”, scopre cercando lavoro il mondo della mafia e fugge al nord trovando lì il coraggio di parlare, questo coraggio Roberto – uno dei personaggi chiave del nuovo romanzo – lo trovera’ solo ritornando a casa, dopo essere fuggito dalla droga e dai ricatti della sua famiglia: per dire la verita’ su di se’ e sull’amica Graziella, vittima di una brutale violenza che l’ha ridotta in fin di vita. Non importa se il coraggio di tornare lo paghera’ con il carcere.
Gina Basso – assieme a Riccardo Medici – torna a farci riflettere su un tema di grande attualità: la mafia, quel potere nascosto dall’omertà di tanti in grado di distruggere per l’avidità del denaro, con la mitragliette, con la droga e con l’inganno, non solo i luoghi e le vite delle persone, ma anche le loro speranze e i loro sogni.
Proprio ripercorrendo la storia, a volte tenera e spesso dura di Graziella e Roberto, novelli Giulietta e Romeo uniti da un tragico destino – lei vittima dello stupro per ritorsione, lui della droga in un’ottica di sottomissione e annientamento, ma uniti da un tenero sentimento di amicizia che diventa amore nonostante l’ostilita’ delle rispettive famiglie, divise da una antica faida – troviamo la forza del riscatto, il coraggio di rompere col passato: quella forza che nel libro spesso manca ai grandi. Ricordando così le parole del prof. Galella, insegnante simbolo della lotta alla mafia, nella sua epica ed ultima lezione:
“Sono certo che non vi arrenderete, che ragionerete con la vostra testa e che non vi lascerete sconfiggere dalla paura. E quando tenteranno di coinvolgere e schiacciare anche voi nelle spirali della droga e dell’omertà, sono certo che rifletterete, che giudicherete e che farete la scelta giusta….” .La certezza che non si può uccidere il futuro”.
Annarita Incerti -ottobre 2012